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Squolafotografica Posts

Fotografia: Letture utili…

Un libro al giorno…

Qualche settimana fa, aggirandomi nel reparto dell’usato della libreria Koine di Sassari, mi sono imbattuto in questo volume. Aveva un titolo estremamente affascinante per un fotografo e un costo affascinante così, senza por tempo in mezzo me ne sono impadronito…

Difficile poi resistere ad un volume che nel sottotitolo si dichiara come Edizione Definitiva.

Quasi come una conseguenza della teoria dell’evoluzione Darwin, in maniera ancora attuale analizza i segni che rivelano le emozioni nel mondo dei viventi, un’attenta esplorazione nel linguaggio delle espressioni e del corpo, una conoscenza fondamentale per il fotografo. La scrittura di Darwin è, come sempre è stata, piana e gradevole e le sue riflessioni acute e argute. Nel volume sono riportate una serie di immagini esemplificative di Duchenne e Rejlander due autori entrati a buon diritto nella storia della fotografia e di cui spesso parlo nei miei corsi. Si tratta di immagini in buona parte realizzate su indicazioni di Darwin per accompagnare il testo.

Insomma, un libro sempre attuale e disponibile in diverse edizioni, poi… i libri vi fanno solo bene e nessuno muore di troppo leggere.

Ricordate, più cose mettete in un cervello più ne conterrà…

 

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Il linguaggio fotografico e la lettura delle immagini… cosa e perchè

Linguaggio, composizione e lettura dell’immagine.
Un corso avanzato in otto incontri per approfondire gli elementi della composizione e del linguaggio fotografico.

Saranno discusse le regole e i codici della visione della visione ed i piani di lettura di un’immagine. Vedremo e studieremo le fotografie dei grandi autori analizzandole sia dal punto di vista percettivo che da quello semantico o dei significati.
Il corso ha l’obiettivo di aiutarvi ad essere più consapevoli nella costruzione, nella valutazione e nell’editing delle vostre fotografie.

Il percorso didattico si sviluppa su questi temi:

  • Quali caratteristiche percepiamo nelle fotografie e che reazioni producono. Cosa riconosciamo in una fotografia. Testi utilizzati: L’occhio del fotografo, J Swarkowsky, Lezioni di Fotografia, S Shore, altro materiale accompagnatorio. Esercizi sui temi trattati.
  • Meccanismi della visione che controllano la composizione. Cenni di teoria del colore. Testi impiegati: La composizione, F Poto, Elementi Pittorici della Composizione, C Acosta, Principi di composizione, Feininger, la Psicologia della forma e dei colori, A Milesu.  Altro materiale accompagnatorio. Suggerimenti di lavoro sui temi trattati.
  • Elementi del linguaggio fotografico e approccio alla lettura delle immagini. Combattere l’autoreferenzialità. Cenni sul linguaggio  del corpo. Testi impiegati: Il Linguaggio Fotografico, A Gilardi, Linguaggio Fotografico, L Castore,  Visual Literacy, AA VV, Esempi di lettura di immagini famose, S Iovine. Altro materiale accompagnatorio.
  • Simboli segni e significati, visual storytelling e semiotica, testi di AAVV, R Barthes, G Cosenza
  • Al termine del corso i partecipanti saranno guidati alla realizzazione di un progetto collettivo.

Gli estratti del materiale didattico impiegato saranno resi disponibili in formato digitale nel rispette delle leggi sul diritto d’autore.

Tempi e luoghi… Sassari, libreria Koine una lezione alla settimana dopo le 20. Chiusura iscrizioni 19 gennaio salvo esaurimento anticipato dei posti (8posti, alcuni già presi) per informazioni scrivere a: info@antasfoto.net

 

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Cozy Xmas

Norman Rockwell, l’autore di questa illustrazione, è stato tra i più grandi illustratori statunitensi, per me in assoluto il più grande. Ha mostrato con ironia e ingenuità la società nella quale viveva, disegnando per decenni le copertine del Saturday Evening Post e di altri periodici statunitensi. La sua visione appare fotografica e infatti, per i suoi lavori, realizzava una serie di foto, utilizzando i set più appropriati e coinvolgendo amici e parenti come attori. Uno sguardo difficilmente imitabile. Skira ha edito un interessante catalogo della sua opera che dovrebbe far parte delle vostre biblioteche personali. Si impara dai libri, non dai social.
Buon Natale
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La chiusura di un cerchio, e altro.

 

Nonsolostelle2017 è appena finito, assieme a Marco Colombo ringrazio i partecipanti. Come sempre, durante questi workshop faccio 2-3 foto, non di più, e qualche scatto di backstage. Ho un commento sulle immagini che vi presento.

All’inizio degli anni ’90 cominciai a dedicarmi con intensità alla realizzazione di immagini fortemente ambientate con soggetti tipici della macrofotografia: insetti, altri invertebrati e piccoli vertebrati. In quegli anni le tecniche di ripresa e di illuminazione in queste consizioni erano tutte da mettere a punto. Non c’erano tanti esempi da imitare nè molti strumenti disponibili, le prime ottiche grandangolari con capacità macro erano degli ultragrandangoli Sigma. Nikon poi aveva in catalogo un anello di prolunga cortissimo (8mm) il PK11A che impiegavo con il 20 e il 16mm Nikon. Artigianalmente avevo modificato, allora, un Vivitar 19mm, rimuovendo il blocco della messa a fuoco. Potevo così focheggiare sino a far cascare a terra la lente frontale…

In particolare un servizio sull’edizione inglese del National (quella italiana ancora non c’era) mi aveva colpito, affascinato e motivato. Una delle foto interne mostrava una colorata scolopendra ambientata tra i muschi e le rocce di una foresta tropicale.

Molte delle foto che ho realizzato da allora sono finite sulle pagine di riviste di natura italiane ed estere, nelle mie mostre, nei miei libri e, in qualche caso, si sono aggiudicate qualche premio in concorsi internazionali e nazionali.

Ecc…. Se avete voglia di guardare qualcuna di quelle immagini potete dare una sbirciata sul mio sito: www.antasfoto.net

Erano soprattuto immagini diurne o crepuscolari, qualche volta subacquee. Le pellicole di allora e, successivamente, i primi sensori non permettevano di allargarsi troppo con le immagini notturne… Così oggi parlo di chiusura di un cerchio perchè ho avuto voglia di riprendere la tecnica che avevo da un po’ messo da parte per realizzare qualche notturno ambientato con alcuni soggetti incontrati in questi giorni: una cicala, ed un rospo smeraldino… Nei tre casi, la scelta della profondità di campo, come sempre, non è casuale 🙂

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Di notte tutti i gatti sono bigi. Le galassie anche.

Diversi anni fa, nel 2010, per la precisione, durante un Workshop che tenevo a Carloforte (Isola di San Pietro), nella sessione notturna feci qualche scatto alla via lattea con le Colonne come primo piano e alcuni faraglioni poco distanti dalla costa. Non era, la Via Lattea, allora un soggetto particolarmente inflazionato e la D3S permetteva di renderlo abbastanza bene. Poi, in un workshop queste cose piacciono. Ma non era questo l’argomento del post…

Lo scatto a sx mostra l’elaborazione del raw di allora, sette anni fa. Quasi rigorosamente monocromatico. I due successivi suno una rivisitazione del raw realizzata in questi giorni . Al centro una concessione (moderata) al gusto attuale, psichedelico e fantascientifico, a destra una gestione meno spinta e più rispettosa della fisiologia della nostra visione.

La retina umana, infatti, ha due tipi di recettori, i coni, attivi nella visione diurna e grazie ai quali percepiamo i colori, e i bastoncelli, che funzionano al buio e non sono sensibili ai colori. Questo il motivo del noto proverbio sul colore dei gatti di notte… al buio non distinguiamo i colori. E questo il motivo per cui molti scatti notturni sembrano invece diurni, il nostro cervello non riconosce quelle immagini come notturne perchè troppo colorate. La via lattea è un oggetto debolmente luminoso e non ne percepiamo i colori per questo motivo. Il sensore rivela e mostra una rappresentaziono distante da quello che siamo abituati a vedere.

Personalmente preferisco una descrizione più simile a quello che realmente si osserva in quelle condizioni, anche se l’impatto è inferiore. Ma, come mi capita di dire nei miei corsi, se la pietanza è troppo speziata, forse il cuoco sta cercando di dare sapore a qualcosa che non lo ha… o peggio

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Nonsolostelle…

Nonsolostelle 2017 è un workshop di macrofotografia e fotografia notturna che, assieme a Marco Colombo organizziamo dal 4 al 6 agosto nel Parco di Porto Conte e dintorni, ad Alghero. Dalle 17 del venerdì alla tarda serata di domenica. Pausa la mattina sino al tardo pomeriggio e discussione degli scatti. A richiesta vi invieremo il pdf informativo con tutti i dettagli. Per qualunque informazione scrivete a: info@antasfoto.net

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Impressioni Impressions

Ho sempre amato le immagini morbide, cercando di sfuggire la nitidezza spesso opprimente e noiosa della foto documentaristica. E le ho impiegate nelle copertine di alcuni dei miei libri. Dai Mari della Sardegna è un libro fotografico del 2010, se la memoria non mi fa difetto… La foto fa esplodere il contraso tra il tono caldo della stella e il verde del posidonieto e della superfice dell’acqua. Un effetto ottenuto pinneggiando rapidamente durante lo scatto, e con molti tentativi… Il più bel complimento per la foto mi fu fatto, durante una delle presentazioni del libro da un subacqueo di Alghero. Alla fine della proiezione prese la parola per dire che sott’acqua, per lui, era proprio così.  Anche per me.

I have always loved soft pictures, trying to escape the often overwhelming and boring sharpness of the documentary photography. And I used them in the covers of some of my books. Dai Mari della Sardegna is a photographic book i published in 2010, if memory does not hurt me … The photo explodes the contrast between the warm tone of the star and the green of the posidonieto and the surface of the water. An effect gained quickly swimming while shooting, and with many attempts … The most beautiful compliment to the photo was made during one of the book presentations by a diver of Alghero. At the end of the projection he took the floor to say that underwater, for him, was just so. Me too.

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Stefano e la domografia

Kilometro zero è il primo lavoro editoriale di Stefano Pia. Assieme a Vittorio Cannas Stefano organizza da vari anni il Bifoto, festival di fotografia che ogni anno, nel mese di giugno, si tiene a Mogoro, una graziosa citttadina dell’Oristanese.

Le immagini interamente realizzate all’interno del borgo di Mogoro, o nel suo territorio, raccontano il paese, i suoi istanti, spaccati delle sue giornate e della vita dei suoi personaggi, in una esplosione di frammenti vitali, spesso gioiosi o ironici che accentuano il contrasto tra tradizione e modernità, una convivenza obbligata, nè difficile ne facile. Con cui il fotografo deve fare i conti. Semplicemente, senza menzogne o ipocrisie. Così Stefano costruisce un tessuto di icone mogoresi, simile a quanto altri, in passato, hanno realizzato in altri borghi d’Italia. Le immagini di Stefano sono gaie, crude a volte, tracciano trame e tessuti di interazioni vitali. Un pargone che viene spontaneo è quello con Nino Migliori, che ha sapientemente e monocromaticamente raccontato la provincia italiana.

Per l’acquisto del libro e i dati di stampa vi rimando al sito dell’autore: http://www.stefanopia.eu/kilometro_zero-r8753

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Workshop: Lo Still Life e la fotografia naturalistica

DESCRIZIONE DEL CORSO

Il workshop introduce alle tecniche di ripresa nella fotografia di still life. Si affronterà la questione dell’allestimento del set fotografico, dell’illuminazione e delle tecniche di bilanciamento del colore. Saranno analizzati gli obiettivi (compresi i basculanti) e illuminatori adatti per il light painting nella fotografia di still life. Saranno introdotte le tecniche di controllo della fotocamera da da computer, di acquisizione del file raw e alcuni rudimenti di postproduzione con Photoshop.

REQUISITI Nessuna dotazione è richiesta ai partecipanti che potranno portare le proprie macchine fotografiche e software per sperimentare parallelamente alle dimostrazioni. Il corso avrà la durata di 4 giorni in orario serale, dopo le 19. Da martedì 13 giugno a venerdì 16 giuno. Massimo 5 partecipanti. Informazioni: squola@antasfoto.net

 

 

PROGRAMMA

ALLESTIMENTO

  • preparazione del set fotografico
  • illuminazione ed esposizione
  • riferimento del grigio e tabelle colore

RIPRESA

  • lenti macro e tilt-shift
  • tecniche di ripresa
  • Sistemi multiflash e luce continua. Light painting
  • controllo fotocamera e acquisizione remota delle immagini

POSTPRODUZIONE

  • acquisizione delle immagini in PS
  • bilanciamento colore
  • equalizzazione file
  • postproduzione e cenni di Photoshop

REQUISITI Nessuna dotazione è richiesta ai partecipanti che potranno portare le proprie macchine fotografiche e software per sperimentare parallelamente alle dimostrazioni. Il corso avrà la durata di 4 giorni in orario serale, dopo le 19. Da martedì 13 giugno a venerdì 16 giuno. Massimo 5 partecipanti. Informazioni: squola@antasfoto.net

Bruno Manunza è autore di diversi volumi fotografici e collabora con molte riviste del settore quali: La Rivista della Natura, Aqva, Mondo Sommerso, Il Subacqueo, Sardegna da Scoprire, Natura Mundi, Mare Nostrum, Sardegna e Dintorni, Oggi, Fotografare, Oasis, FOTOCult, Geo, Qui Touring, Parchi e Riserve, il Venerdì di Repubblica ecc. Le sue foto sono state premiate e in numerosi concorsi internazionali,  tra questi: il Nikon International Photo Contest ,i Concorsi di OASIS, l’AFPAN (Francia), l’EURONATUR (Germania). Ha inoltre raggiunto con più immagini la finale nelle  edizioni 1999, 2000, 2001, 2003 e 2010 del  WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE WORLD, il più prestigioso tra i concorsi di fotografia naturalistica. Fotografa Con le fotocamere digitali FX (full frame) Nikon D3s e Kodak DCS Slr/n PRO, con ottiche che vanno dal 16 al 600mm più moltiplicatori, vari tubi, lampeggiatori, ed altre diavolerie autocostruite. Sott’acqua usa una custodia Acquatica, e flash Ikelite. E’ autore dei volumi fotografici Funghi, colori e forme del sottobosco (Pubblinova 2016), Conchiglie viventi ed altri molluschi marini (Pubblinova 2016) Natura e Civiltà: la provincia di Sassari (Pubblinova 2014), Arcipelago Verde (Pubblinova 2013), Dai Mari della Sardegna, un’Isola di Biodiversità (Pubblinova, 2011), Sennoricas, Orchidee di Sardegna (Imago, 2010), Falesie (Pubblinova, 2008), Mediterranea, pubblicato dalla Pubblinova (2007) nella collana Fotografi per Natura, Dall’acqua all’aria (Magnum, 2005) e delle guide ‘Sassari Natura e Paesaggio’ e ‘Sassari città regia’. Sue le copertine di sei dei volumi dell’Enciclopedia della Fauna della Sardegna per la quale ha realizzato i volumi sugli invertebrati terrestri e marini. Tiene il corso di Fotografia Scientifica e Naturalistica per gli studenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari e, tra i vari corsi e workshop cura, per il Parco Naturale di Porto Conte, i Workshop di Fotografia Naturalistica nel Parco Naturale di Porto Conte. www.antasfoto.net

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Tartarughe e buoi… di Bruno Manunza

Nonsolomacro. Una vera tartaruga palustre europea (Emys orbicularis) ripresa ambientata in quello che è il suo ambiente naturale: un torrente nel Sarcidano. Altri avrebbero ambientato una tartaruga azzannatrice della Luisiana in una pozza di scogliera dell’Asinara… ma noi siamo scienza, non scemenza. E conosciamo quello che fotografiamo. Quando fotografiamo una tartaruga come quando fotografiamo un bullone o la gente per la strada.

La foto è stata realizzata in una delle uscite di Nonsolomacro2017, nella zona di Laconi (OR), in Sardegna. L’incontro è stato piacevole, verrebbe da dire fortunato, ma in realtà quando si esce con regolarità in natura le cose è naturale incontrarle, senza dover per forza fare la spesa al petshop prima di andare nel bosco… Niente di male in questo. Ricordo che Attenborough, forse il più grande documentarista vivente, diceva che se vogliamo documentare l’accoppiamento notturno degli scorpioni nel deserto africano possiamo anche trascorrere un mese nel deserto e magari produrre pochi metri di ripresa scadente. Ma se allestiamo un ambiente controllato che riproduce quell’habitat e inseriamo alcune coppie, faremo senz’altro la ripresa. Certo un grande documentarista è animato da intenti scientifici e dal rispetto delle condizioni reali. E, a differenza di qualche fotografo improvvisato, non fa arrampicare uno scorpione che, per abitudine, preda al suolo su un ramo d’albero (salvo inondazioni)… a combattere improbabili battaglie da arena romana.

Ora, in risposta ad una considerazione che mi fu fatta tempo fa, preciso un paio di cose. Ho sviluppato e praticato l’uso di grandangolari molto spinti in macrofotografia negli anni ’90, lavorando in analogico e con obiettivi da me modificati. Quando si va così vicino ai soggetti un minimo di gestione è inevitabile. Per questo motivo non ho mai inviato questo tipo di scatto ad un concorso fotografico. Parto dal principio che: uno la giuria non sia fatta di sprovveduti (ma forse non è proprio così…) due non bisogna prendere per il culo gli altri concorrenti… In fondo non tutte le foto devono finire in un concorso. Possono essere destinate a un libro, ad una rivista, all’agenzia, ad una mostra… Eppure esibire il raw di questo scatto non comporta nessuna difficoltà e non rivela niente di più diquel che si vede… Diciamo questo: Se ci sono delle regole, riguardo la manipolazione, le tecniche di postproduzione, o quant’altro, rispettiamole. I concorsi non sono la parte più importante della fotografia (e sono stato premiato in parecchi). Poi come disse una volta uno di voi: non esiste il campione mondiale della fotografia. La fotografia non è come il lancio del giavellotto. Ma, soprattutto, non è uno sport competitivo.

Bruno Manunza

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