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Month: May 2017

Workshop: Lo Still Life e la fotografia naturalistica

DESCRIZIONE DEL CORSO

Il workshop introduce alle tecniche di ripresa nella fotografia di still life. Si affronterà la questione dell’allestimento del set fotografico, dell’illuminazione e delle tecniche di bilanciamento del colore. Saranno analizzati gli obiettivi (compresi i basculanti) e illuminatori adatti per il light painting nella fotografia di still life. Saranno introdotte le tecniche di controllo della fotocamera da da computer, di acquisizione del file raw e alcuni rudimenti di postproduzione con Photoshop.

REQUISITI Nessuna dotazione è richiesta ai partecipanti che potranno portare le proprie macchine fotografiche e software per sperimentare parallelamente alle dimostrazioni. Il corso avrà la durata di 4 giorni in orario serale, dopo le 19. Da martedì 13 giugno a venerdì 16 giuno. Massimo 5 partecipanti. Informazioni: squola@antasfoto.net

 

 

PROGRAMMA

ALLESTIMENTO

  • preparazione del set fotografico
  • illuminazione ed esposizione
  • riferimento del grigio e tabelle colore

RIPRESA

  • lenti macro e tilt-shift
  • tecniche di ripresa
  • Sistemi multiflash e luce continua. Light painting
  • controllo fotocamera e acquisizione remota delle immagini

POSTPRODUZIONE

  • acquisizione delle immagini in PS
  • bilanciamento colore
  • equalizzazione file
  • postproduzione e cenni di Photoshop

REQUISITI Nessuna dotazione è richiesta ai partecipanti che potranno portare le proprie macchine fotografiche e software per sperimentare parallelamente alle dimostrazioni. Il corso avrà la durata di 4 giorni in orario serale, dopo le 19. Da martedì 13 giugno a venerdì 16 giuno. Massimo 5 partecipanti. Informazioni: squola@antasfoto.net

Bruno Manunza è autore di diversi volumi fotografici e collabora con molte riviste del settore quali: La Rivista della Natura, Aqva, Mondo Sommerso, Il Subacqueo, Sardegna da Scoprire, Natura Mundi, Mare Nostrum, Sardegna e Dintorni, Oggi, Fotografare, Oasis, FOTOCult, Geo, Qui Touring, Parchi e Riserve, il Venerdì di Repubblica ecc. Le sue foto sono state premiate e in numerosi concorsi internazionali,  tra questi: il Nikon International Photo Contest ,i Concorsi di OASIS, l’AFPAN (Francia), l’EURONATUR (Germania). Ha inoltre raggiunto con più immagini la finale nelle  edizioni 1999, 2000, 2001, 2003 e 2010 del  WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE WORLD, il più prestigioso tra i concorsi di fotografia naturalistica. Fotografa Con le fotocamere digitali FX (full frame) Nikon D3s e Kodak DCS Slr/n PRO, con ottiche che vanno dal 16 al 600mm più moltiplicatori, vari tubi, lampeggiatori, ed altre diavolerie autocostruite. Sott’acqua usa una custodia Acquatica, e flash Ikelite. E’ autore dei volumi fotografici Funghi, colori e forme del sottobosco (Pubblinova 2016), Conchiglie viventi ed altri molluschi marini (Pubblinova 2016) Natura e Civiltà: la provincia di Sassari (Pubblinova 2014), Arcipelago Verde (Pubblinova 2013), Dai Mari della Sardegna, un’Isola di Biodiversità (Pubblinova, 2011), Sennoricas, Orchidee di Sardegna (Imago, 2010), Falesie (Pubblinova, 2008), Mediterranea, pubblicato dalla Pubblinova (2007) nella collana Fotografi per Natura, Dall’acqua all’aria (Magnum, 2005) e delle guide ‘Sassari Natura e Paesaggio’ e ‘Sassari città regia’. Sue le copertine di sei dei volumi dell’Enciclopedia della Fauna della Sardegna per la quale ha realizzato i volumi sugli invertebrati terrestri e marini. Tiene il corso di Fotografia Scientifica e Naturalistica per gli studenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari e, tra i vari corsi e workshop cura, per il Parco Naturale di Porto Conte, i Workshop di Fotografia Naturalistica nel Parco Naturale di Porto Conte. www.antasfoto.net

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Tartarughe e buoi… di Bruno Manunza

Nonsolomacro. Una vera tartaruga palustre europea (Emys orbicularis) ripresa ambientata in quello che è il suo ambiente naturale: un torrente nel Sarcidano. Altri avrebbero ambientato una tartaruga azzannatrice della Luisiana in una pozza di scogliera dell’Asinara… ma noi siamo scienza, non scemenza. E conosciamo quello che fotografiamo. Quando fotografiamo una tartaruga come quando fotografiamo un bullone o la gente per la strada.

La foto è stata realizzata in una delle uscite di Nonsolomacro2017, nella zona di Laconi (OR), in Sardegna. L’incontro è stato piacevole, verrebbe da dire fortunato, ma in realtà quando si esce con regolarità in natura le cose è naturale incontrarle, senza dover per forza fare la spesa al petshop prima di andare nel bosco… Niente di male in questo. Ricordo che Attenborough, forse il più grande documentarista vivente, diceva che se vogliamo documentare l’accoppiamento notturno degli scorpioni nel deserto africano possiamo anche trascorrere un mese nel deserto e magari produrre pochi metri di ripresa scadente. Ma se allestiamo un ambiente controllato che riproduce quell’habitat e inseriamo alcune coppie, faremo senz’altro la ripresa. Certo un grande documentarista è animato da intenti scientifici e dal rispetto delle condizioni reali. E, a differenza di qualche fotografo improvvisato, non fa arrampicare uno scorpione che, per abitudine, preda al suolo su un ramo d’albero (salvo inondazioni)… a combattere improbabili battaglie da arena romana.

Ora, in risposta ad una considerazione che mi fu fatta tempo fa, preciso un paio di cose. Ho sviluppato e praticato l’uso di grandangolari molto spinti in macrofotografia negli anni ’90, lavorando in analogico e con obiettivi da me modificati. Quando si va così vicino ai soggetti un minimo di gestione è inevitabile. Per questo motivo non ho mai inviato questo tipo di scatto ad un concorso fotografico. Parto dal principio che: uno la giuria non sia fatta di sprovveduti (ma forse non è proprio così…) due non bisogna prendere per il culo gli altri concorrenti… In fondo non tutte le foto devono finire in un concorso. Possono essere destinate a un libro, ad una rivista, all’agenzia, ad una mostra… Eppure esibire il raw di questo scatto non comporta nessuna difficoltà e non rivela niente di più diquel che si vede… Diciamo questo: Se ci sono delle regole, riguardo la manipolazione, le tecniche di postproduzione, o quant’altro, rispettiamole. I concorsi non sono la parte più importante della fotografia (e sono stato premiato in parecchi). Poi come disse una volta uno di voi: non esiste il campione mondiale della fotografia. La fotografia non è come il lancio del giavellotto. Ma, soprattutto, non è uno sport competitivo.

Bruno Manunza

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